Il collo: un ponte per le emozioni

Eccoci al terzo appuntamento per riscoprire come contattare il nostro corpo ci può insegnare nuovamente ad amare.

Dopo l’approfondimento sulle mani (https://www.mariagiorsa.it/news/paura-toccare-ai-tempi-delle-chat/) e quello sulla schiena (https://www.mariagiorsa.it/psicoterapia-biosistemica/schiena-schiena-vero-che-siamo-nemici/) vi voglio oggi parlare del collo, una delle parti più importanti del corpo umano, sia riguardo la struttura fisica che per la sua simbologia.

Da un punto di vista fisico

Nel collo si trova il tratto cervicale, costituito da sette vertebre, la prima delle quali si chiama Atlante ed è il crocevia tra il capo ed il resto del corpo. Mi soffermo brevemente sul mito di Atlante , da cui prende il nome la prima vertebra: così come Atlante sorreggeva sul suo collo l’intero cosmo, così questo tratto del collo sorregge tutta la testa di ogni individuo. Questo simbolismo  evoca in maniera molto chiara lo sforzo di portare su di sé un peso tanto importante e gravoso, situazione nota a molte persone che si trovano a soffrire di rigidità muscolare proprio al collo e alla base delle spalle. Sarebbe buona cosa provare a mollare questa fatica, ma  non è così semplice: provate a rilassarvi e lasciare andare la vostra testa su qualcun altro che la tenga. Non è affatto immediato riuscire a farlo, questo “mettere la propria testa tra le mani di qualcuno” presuppone da un lato un grande fiducia verso l’altra persona, dall’altro  una capacità di mollare le tensioni che sono proprio a  carico del collo e di cui siamo talmente succubi da non rendercene nemmeno più conto.

Proseguendo con la descrizione fisica, c’è da precisare che, all’interno del collo, si trovano oltre alle vertebre, anche muscoli, articolazioni, corde vocali e nervi,  il cui compito è quello di veicolare tutte le informazioni che il cervello e il corpo si scambiano. Essendo il collo un ponte tra la testa e la colonna vertebrale, permette alle informazioni che partono dal cervello di tradursi in azioni e movimento. Questo ci consente di orientarci nello spazio. Inoltre il collo ci dà la possibilità di guardare in varie direzione senza doverci fisicamente spostare in quanto tratto di snodo capace di far ruotare il capo a circa 180°. Naturalmente questo importante meccanismo ha facilitato l’uomo nell’adattamento all’ambiente.

Da un punto di vista psichico

Il collo è congiunge il mondo dell’alto con il mondo del basso, ossia la sfera della razionalità e del pensiero, con quella della fisicità, con la terra, cioè il mondo fatto di materia e di emozione. Questo ruolo di ponte tra pensiero ed azione/emozione (lo possiamo ritrovare anche nella teoria bioenergetica) diventa di vitale importanza proprio nella sfera della relazionalità. Immaginiamo, per assurdo, che questo ponte di comunicazione non esistesse: ci ritroveremmo a vivere una miriade di sensazioni senza riuscire a capirle e spiegarle e viceversa a pensare a delle possibilità sensoriali senza la giusta conclusione agita.

Provo a fare un esempio: se due persone che si amano camminano per strada mano nella mano, dentro di loro sanno che questo tipo di contatto presuppone che si vogliono bene,  se lo comunicano tra di loro e lo comunicano al mondo. Se però il pensiero non può giungere poiché l’imput sensoriale non arriva all’encefalo, allora saranno mano nella mano ma non sapranno cosa questo contatto presuppone e di conseguenza non si sentiranno sicuri nella relazione di coppia.

In ultimo sebbene non in ordine di importanza, attraverso le corde vocali possiamo dar voce al nostro pensiero e alle nostre emozioni. Chi non ha vissuto la sensazione di groppo in gola? Questo, un classico esempio di nodo emotivo, evidenzia come un messaggio non veicolato lungo il canale del collo possa compromettere un buon esito emotivo.

Mi sembra importante quindi riconoscere al nostro corpo il ruolo importante che detiene, così da permettergli di trasportare in maniera fluida e libera tutte i messaggi all’interno del nostro corpo.

Il prossimo appuntamento è con quello che vene detto il secondo cervello….la pancia.

Buona lettura a tutti!

 

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