L’uomo teme la donna e per questo cerca di dominarla?

Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha cercato ed è riuscito a sottomettere la donna. Probabilmente perché ne vedeva il potenziale potere e di conseguenza lo temeva. Oggi non è più così o, perlomeno, non dovrebbe più esserlo, benché la  parità dei sessi sia una tematica tuttora attuale. Forse perché il potere delle donne viene ancora temuto dagli uomini?

Prima di entrare nello specifico, cerchiamo di capire quali sono le peculiarità dell’uomo e quali quelle della donna. Già a livello di archetipo ci sono due macrocosmi paralleli che sembrerebbero non incontrarsi mai: l’uomo è colui che agisce, che dà luogo all’azione attraverso energia protesa all’esterno, la donna è colei che sente, recettiva, con un’energia centrata più verso l’interno di sé. In realtà queste due figure sono destinate a incontrarsi per completarsi. Pensiamo all’immagine dello yin e yang che si armonizzano a formare un cerchio perfetto.

yin-yang

Evidentemente però, questo equilibrio apparentemente perfetto ha insito in sé uno squilibrio che porta l’uomo a temere la donna. Quale caratteristica rende la donna così temibile tanto da cercare di soggiogarla? La mia opinione è che si tratti proprio della sua forte emozionalità. Per una  mente razionale come quella dell’uomo l’emozionalità della donna non è catalogabile e quindi comprensibile e quindi controllabile. Ecco perciò che qualcosa di incontrollabile diventa per l’uomo un fattore di rischio e scatta in lui l’esigenza di dominarlo.

Naturalmente questo mio pensiero, basato su una visione completamente archetipica e, in quanto tale, macroscopica, è e vuole essere una generalizzazione, ma proprio per questo potrebbe diventare uno spunto per una discussione aperta…