Quando parlare non include le parole: la Comunicazione Non Verbale
![](https://www.mariagiorsa.it/wp-content/uploads/2013/12/comunicazione-247x170.jpg)
La Comunicazione Non Verbale (CNV) include tutta la gamma di atteggiamenti, escluse le parole, che mettiamo in atto quando entriamo in contatto con altre persone.
Alla CNV appartengono varie forme comunicative:
- postura
- mimica facciale
- tono di voce
- sguardo
- movimenti o immobilità
- colorito del viso
- respirazione alterata
- battito cardiaco accelerato
- sudorazione.
La CNV solitamente è implicita, cioè è una forma inconsapevole di comunicazione con l’altro, in quanto rimane sempre nella zona periferica dell’attenzione e non arriva quasi mai al livello della coscienza. È però una “comunicazione molto comunicativa”, in quanto rivelatrice di ciò che la persona vive e prova in quel preciso istante. La CNV può essere sintonica con la comunicazione verbale così che il messaggio che viene espresso è perfettamente armonico, oppure può non esserci sintonia tra la comunicazione verbale e quella non verbale creando un messaggio contraddittorio che darà adito a interpretazioni errate o comunque confusione nel ricevente.
Pensiamo a degli esempi concreti.
1) Siamo ospiti a una cena importante, dove non avevamo assolutamente voglia di andare. Probabilmente all’arrivo la parte verbale e quella non verbale saranno in sintonia poiché saremo attenti a manifestare entusiasmo per l’evento, durante la cena però, quando il livello di concentrazione si abbassa, è probabile che saremo cortesi, ma il nostro sguardo sarà distante, ci toccheremo spesso i capelli e avremo una postura sulla sedia un po’ incurvata e dimessa sintomo di un senso di disagio.
2) Immaginiamo ora invece un primo appuntamento, una serata molto attesa. il ragazzo coinvolto non è affatto sicuro che la ragazza invitata abbia interesse per lui. Cosa farà? Cercherà di apparire sicuro di sé, molto tranquillo, ma sicuramente avrà un’abbondante sudorazione, un respiro affannato e un tono di voce basso o stridulo. L’incertezza , il vero stato d’animo del ragazzo, trapelerà inconsapevolmente.
Ecco allora dei suggerimenti validi per cercare di capire cosa stiamo comunicando a livello non verbale e come invece esprimere ciò che realmente vogliamo.
- Avere consapevolezza del fatto che il nostro corpo entra sempre a far parte della comunicazione, quindi ascoltarlo.
- Porre attenzione sul respiro poiché mantenerlo regolare abbassa i livelli di ansietà: l’ossigeno che entra fa funzionare bene le cellule neuronali.
- Cercare di sciogliere le tensioni, di allentare la muscolatura del collo, delle spalle, della mandibola e della “maschera facciale” in genere.
In conclusione, che atteggiamento dovremmo tenere quando ci accorgiamo che il nostro modo di porci non è in accordo con la nostra espressione verbale? Parlare apertamente con il nostro interlocutore di quello che ci sta accadendo. Mantenere un’emozione nascosta dietro alle parole, infatti, aumenta l’arousal, cioè l’emozione cresce e diventa sempre più difficile celarla. Se invece noi ci permettiamo di esprimerla chiaramente, riusciamo a gestirla e dominarla.
Una buona comunicazione è un primo passo verso una buona socializzazione.